Località di partenza: |
Passo Falzarego (BL) |
Località di arrivo: |
Rif. Lagazuoi |
Quota Partenza: |
2105 Mt. |
Quota di arrivo: |
2752 Mt. |
Dislivello totale: |
+ 647 Mt. |
Difficoltà: |
EE |
Tempo di salita: |
2 h. 15' |
Tempo di discesa: |
1 h. 30' |
Sentieri utilizzati: |
n. 402, Gallerie |
Giudizio sull'escursione: |
Molto bella |
Materiale necessario oltre al tradizionale:
Portare una lampada frontale per illuminare il percorso. La segnaletica consiglia anche di portare
un caschetto che effettivamente potrebbe essere utile per via di alcuni tratti
molto bassi.
Caratteristiche delll'escursione
Descrizione Generale:
Dal Passo Falzarego è possibile salire al Rifugio Lagazuoi mediante 2 diversi percorsi. Il primo consiste nel percorrere il sentiero 402 (parte del Sentiero Italia) fino all'incrocio con il sentiero 401 da seguire verso sinistra fino al Rifugio. Il secondo itinerario invece, di interesse ben superiore, si svolge all'interno della montagna stessa mediante gallerie scavate durante la prima guerra mondiale.
Le prime gallerie furono scavate nell'ottobre del 1915 da un plotone di alpini che notò una grossa cengia sulla montagna dove potevano essere istituite delle trincee. La cengia ancora oggi porta il nome del comandante del battaglione (Capitano Martini) che la occupò fino all'ottobre del 1917 quando gli italiani dovettero retrocedere alla linea del Grappa e del Piave. Gli alpini italiani combatterono contro gli austriaci che erano appostati al Passo di Valparola, poco sotto il Passo Falzarego. Le gallerie (alcune lunghe oltre 2 Km.) furono scavate in soli 6 mesi con l'aiuto di martelli pneumatici. La roccia veniva espulsa dalle gallerie di notte o durante delle nevicate tramite alcune aperture delle gallerie che avevano diverse funzioni, da quelle di aerazione a feritoie o cannoniere. Entrambi gli eserciti capirono l'inutilità di spararsi dalle postazioni e iniziarono a scavare gallerie con lo scopo di posizionare mine da fare esplodere. Su questa montagna esplosero 5 mine. 4 austriache contro la Cengia Martini e 1 italiana per conquistare il Lagazuoi. Ancora oggi è possibile vedere i crateri.
Descrizione Percorso:
Al passo Falzarego vi è la stazione di partenza della funivia che conduce al Rifugio Lagazuoi. Oltre la funivia vi è un parcheggio molto grande. Dal parcheggio parte il sentiero n. 402. Percorrere il sentiero seguendo le paline che indicano la "Galleria Lagazuoi". Il sentiero che conduce all'ingresso delle gallerie è ottimamente segnalato. Per portarsi all'ingresso della galleria Lagazuoi (quella che sale al rifugio) ci sono tratti attrezzati con catene, ma nulla di pericoloso. All'interno delle gallerie c'è un cavo metallico che funge sia da corrimano che da protezione. Le gallerie sono abbastanza umide, bisogna fare attenzione a non scivolare.
Variante: In alternativa è possibile abbandonare il sentiero in prossimità della parete e proseguire verso destra fino alle visibili trincee. Qui ci sono delle stanze scavate nella roccia. Dopo averle visitate si costeggia la montagna salendo (a volte faticosamente per via del terreno friabile) lungo il canalone fino a imboccare il sentiero che conduce all'ingresso della galleria. Qui è possibile scegliere se imboccare subito la galleria che sale al Lagazuoi oppure trascorrere un po' di tempo percorrendo la Cengia Martini e visitando altre gallerie e accampamenti che sono situati lungo la cengia e che stanno ristrutturando a scopo di museo. E' molto consigliabile effettuare questo percorso (Cengia Martini) in quanto risulta molto attraente dal punto di vista storico.
L'unico modo per salire al rifugio Lagazuoi è quello di percorrere la Galleria Lagazuoi per cui ovunque ci si spinge lungo la cengia Martini prima o poi dovrete fare dietro-front se volete salire fino in vetta.
Una volta salita la Galleria Lagazuoi prendendo il sentiero di sinistra indicato con una lettera G si giunge in pochi minuti alla stazione di arrivo della funivia e poco oltre vi è l'imponente rif. Lagazuoi (2752 Mt.).
Note: Durante la salita ci si trova di fronte ad una biforcazione della galleria. Entrambi i percorsi conducono allo stesso sbocco, si tratta solo di scegliere se percorrere la galleria “elicoidale” o la galleria di “cresta”.
2° giorno - Rif.Lagazuoi-Rif.Averau-Rif.Nuvolau –Rif,Scoiattoli e rif. 5 Torri
Località di partenza: |
Rif. Lagazuoi |
Località di arrivo: |
Strada verso Pocol |
Quota Partenza: |
2752 Mt. |
Quota di arrivo: |
Circa 2000 Mt. |
Dislivello totale: |
- 647 Mt.+490; -600 |
Difficoltà: |
E |
Descrizione Percorso:
Il secondo giorno si segue il sentiero 401 verso la Forcella Lagazuoi, oltrepassata la quale si incrocia il sentiero 402 che porta direttamente al Passo Falzarego. Si porsegue prendendo il sentiero (441) che dolcemente attraversa prati e pascoli e verso la forcella Colgallina il percorso si fa più ripido e ricoperto da roccette e ghiaioni. Una volta raggiunta la forcella si prosegue ancora per 20 min.
e costeggiando il monte Averau si arriva al rifugio omonimo (m.2416).
Dal rif. Averau , seguendo il sentiero n.439 in breve si raggiunge il rifugio Nuvolau (2575 m), stupendo punto panoramico su tutta la
conca di Cortina d'Ampezzo, il passo Giau, il gruppo della Civetta (3220 m), il monte Cernera (2657 m), il gruppo della Marmolada
(3342 m), il monte Pore (2405 m) e il Col di Lana (2452 m). Per lo stesso sentiero si ritorna al rifugio Averau proseguendo sempre lungo il sentiero n.439 si scende al Rif. Scoiattoli (m.2225) che offre uno splendido panorama sotto le cinque Torri e sempre per lo stesso sentiero in 10 minuti si giuge al Rif, Cinque Torri (m2137), situato proprio sotto la Torre Grande. Si segue poi la rotabile asfaltata, che è aperta
al traffico solo nei periodi di bassa stagione, per circa 1 km, fino ad un largo tornante subito dopo un tratto piano dove il pulman verrà a caricarci.
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